Recensione: “Racconti di cinema”

Recensione di Silvia Signaroldi.

Racconti di cinema
A cura di Emiliano Morreale e di Mariapaola Pierini
Einaudi ed.

einaudiImpegnativo per il livello narrativo in cui i racconti si collocano tutti, frutto di una scelta, come spiegano i curatori, molto ampia ma assai precisa.
Alcuni autori sono stati per me una scoperta, e anche certe sfaccettature dell’ambiente cinematografico.
I racconti spaziano dal fascino della sala, che sia al buio o all’aperto, alla tenerezza di Truman Capote verso una dolce Marilyn, e poi verso il destino dell’attore visto da un surreale Bontempelli, con la simpatia del duo Sordi/Soldati, l’idolatria malata descritta da Cortázar, l’inquietante profetica di Flaiano, il cinismo dello snuff-movie di Apollinaire, la malizia pacchiana della Nonoche di Irene Némirovsky, fino alla dolce malinconia di Starnone.
Il ritmo è sempre alto, e non ci si annoia certo con questi compagni di avventura, alla continua scoperta dei mille volti di una vera e propria passione.

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