Recensione di Silvia Signaroldi.
Chris Bachelder
L’infortunio
BIG SUR
Una bella sorpresa: tutto in questo libro è una bella sorpresa.
Si svolge tutto in un fine settimana dedicato ad un rito annuale ben preciso ed immancabile per 22 amici e sembra quasi una scadenza per le considerazioni e soprattutto i bilanci di una vita, di ogni vita.
Ognuno, in una lotta inconsapevole con il proprio ruvido pudore, sente il bisogno di parlare, di spiegare, di chiedere consigli, di chiedere conforto.
Intorno alla ricostruzione quasi maniacale di una traumatica azione di gioco si crea una fragile intimità nello stesso tempo ironica e rispettosa in cui ognuno tramite il dramma rappresentato fa i conti con le proprie paure.
Le descrizioni sono asciutte e precise, quasi cinematografiche. Le azioni sono coerenti nella loro illogicità. Le riflessioni riguardano un po’ tutti perché ognuno vi può trovare qualcosa che gli somiglia nella normalità della vita e della routine, delle delusioni, delle aspettative mancate e dei sogni che non ci rassegniamo ad abbandonare. L’ampiezza delle sfumature della scrittura fa intuire una traduzione ricca e amorevole.
Il finale è semplicemente strepitoso.