Recensione: “Acqua Rossa”

“Acqua rossa”
di Jurica Pavičić
(Keller)

acqua rossaLa storia narrata nel romanzo è ambientata in Croazia, in un paese di pescatori dove vive la famiglia di Silva, la ragazza che improvvisamente scompare, lasciando angosciati il padre Jakov, la madre Vesna ed il fratello gemello Mate. Siamo nel 1989 e le ricerche condotte dalla polizia locale saranno infruttuose. Nel frattempo i tempi stanno cambiando: cade il regime di Tito, c’è la guerra civile ed il caso viene dimenticato dalle autorità, ma non da Mate che continuerà a cercare la sorella. Solo dopo la guerra, nel 2015, il caso sarà risolto con un finale amaro e drammatico come una tragedia greca.
Racconto di un’epoca di grandi cambiamenti, non sempre migliorativi, contrassegnata anche da corruzione, nazionalismi ed invasione di investitori stranieri senza scrupoli che sembrano condizionare i destini del Paese, il romanzo sfugge alla classificazione di genere, stante la particolare attenzione riservata alle conseguenze psicologiche che la scomparsa della ragazza comporta sia a livello della famiglia, sia nel microcosmo del paese. Il lettore, quindi potrà apprezzare sia la storia “gialla”, sia lo scavo psicologico operato dall’autore sui personaggi.

Danilo Tagliaferri

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