“La treccia della nonna”
di Alina Bronsky
(Keller)
Margarita Ivanovna, ex ballerina dispotica e razzista, e suo marito Cinzig, taciturno e remissivo, emigrano dalla Russia alla Germania con il nipotino Max, trattato da “piccolo idiota” e alimentato a pappette, vessato e iperprotetto: nulla si sa dei suoi genitori.
Nel caseggiato dove sono ospitati, conoscono Nina, che vive sola con sua figlia e, su richiesta della nonna, inizia a dar lezioni di pianoforte a Max.Un tradimento, un figlio illegittimo ed una crisi depressiva sono gli altri ingredienti dell’intreccio: potrebbe sortirne un dramma, anzi un melodramma, ma Alina Bronsky – già autrice per Keller de “L’ultimo amore di Baba Dunja” – li maneggia con il tono di una fiaba, sempre soffuso di ironia ed empatia. Ne risulta un romanzo lieve, che si divora in poche ore e resta dentro a lungo.
Claudia De Santis