La Libreria Fahrenheit 451 consiglia:
“Un’eredità di avorio e ambra”
di Edmund de Waal
(Bollati Boringhieri)
Un’elegante vetrina nella casa londinese di Edmund de Waal contiene 264 sculture giapponesi di avorio, o legno, non più grandi di una scatola di fiammiferi, raffiguranti divinità, personaggi, animali, piante. Come questi preziosissimi, minuscoli netsuke siano sopravvissuti sfuggendo all’attenzione dei nazisti che razziarono il palazzo viennese sulla Ringstrasse di proprietà dei suoi bisnonni, è solo una delle tante, emozionanti sorprese di questo libro. De Waal ricostruisce i passaggi dei netsuke da una mano all’altra, raccontandoci in parallelo la storia romanzesca della sua famiglia d’origine, gli Ephrussi.
Osservando con un limpido sguardo d’artista i luoghi da loro abitati, e i beni da loro posseduti, de Waal ci restituisce l’atmosfera di un’epoca, sigillando vite intere dentro un racconto perfetto.
Edmund de Waal è uno dei più importanti ceramisti al mondo e le sue porcellane sono ospitate nei maggiori musei. Il suo memoir, Un’eredità di avorio e ambra (Bollati Boringhieri 2011) è stato pubblicato in trenta lingue e ha vinto il Costa Biography Award e il RSL Ondaatje Prize, ed è stato finalista al Duff Cooper Prize, al Jewish Quarterly Wingate Prize, al PEN/Ackerley Prize, al Southbank Sky Arts Award for Literature, all’Orwell Prize e al BBC Samuel Johnson Prize. Abita a Londra con la sua famiglia.