La Libreria Fahrenheit 451 consiglia due titoli delle edizioni NNE.
“Sotto la falce”
di Jesmyn Ward
Dal 2000 al 2004, tra DeLisle e altre cittadine del delta del Mississippi, Jesmyn Ward ha visto morire cinque persone care, cinque amici tra cui suo fratello Joshua: morti per over dose, per incidenti connessi all’alcol, per omicidio o suicidio. Nel tentativo di combattere il dolore e dare un sen so all’accaduto, Jesmyn Ward decide di raccontare la loro storia, segnata dall’amore profondo della comunità ma avvelenata dal razzismo endemico e soffocante di quelle terre, dalla mancanza di un’istruzione adeguata e dalla disoccupazione, dalla povertà che alimenta una sfortuna implacabile. Le vite dei cinque amici si legano a quella dell’autrice, che torna indietro nel tem po in cerca delle origini della famiglia e della gente di DeLisle. La verità che porta alla luce è feroce: in Mississippi il destino degli uomini è determinato dall’identità, dal colore della pelle, dalla classe sociale, senza possibilità di riscatto.
Sotto la falce è un memoir e un atto d’accusa, un racconto durissimo e commovente che diventa intimo e universale. Jesmyn Ward insegna come amare le proprie origini e lottare per liberarsene, e come vincere il dolore attraverso la letteratura per onorare i propri cari, restituendo loro la voce che in vita gli è stata negata.
Questo libro è per gli uomini caduti sotto la falce, che sono diventati i nostri fratelli.
Jesmyn Ward vive in Mississippi, do ve insegna scrittura creativa alla Tulane University, ed è oggi considerata una delle maggiori scrittrici americane con temporanee. Con Salvare le ossa (NNE 2018) e Canta, spirito, canta (NNE 2019) ha vinto due volte il National Book Award, prima donna dopo scrittori come William Faulkner, John Cheever, Philip Roth. NNE ha pubblicato anche La linea del sangue, che completa la Trilogia di Bois Sauvage, e Naviga le tue stelle, poeticamente illustrato da Gina Triplett.
“Il country club”
di Howard Owen
Willie Black ricorda bene il processo di Richard Slade, un ragazzo nero che a diciannove anni fu condannato ingiustamente per lo stupro di Alicia Simpson, bianca e di buona famiglia, avvenuto nel country club più esclusivo di Richmond. Dopo quasi trent’anni di carcere l’uomo viene scagionato, e qualche giorno dopo Alicia viene uccisa per strada con tre colpi di pistola. Naturalmente gli occhi della polizia e dei media si posano su Richard, che non ha un buon alibi, ma Willie non è convinto. Così, mentre tenta di indossare i panni del padre responsabile per la figlia Andi, improvvisamente bisognosa delle sue cure, comincia a indagare, scoprendo che i Simpson nascondono torbidi segreti, e che il suo legame con Richard è molto più stretto di quanto immaginava.
Dopo Oregon Hill, torna l’indimenticabile giornalista Willie Black, alle prese con un caso segnato da razzismo e lotta di classe, che da sempre alzano mura invisibili ma palpabili nella città di Richmond. E spinto soltanto dal desiderio di giustizia che orienta ogni sua scelta, saprà aprire una breccia di speranza nel cuore della provincia americana.
Questo libro è per chi ha un bar di fiducia dove sentirsi sempre a casa, per chi è rimasto affascinato dall’estrema libertà di Thelma e Louise, per chi ha un nascondiglio segreto e inaccessibile dove riporre i tesori più preziosi, e per chi davanti agli amici più cari ha giurato solennemente di voler fare sempre la cosa giusta, anche a costo di correre dei rischi.
Howard Owen è nato in North Carolina, ma vive a Richmond, Virginia. Ha lavorato come giornalista per quarant’anni e ha scritto numerosi romanzi di genere. Con Oregon Hill, il primo libro della serie di Willie Black, ha vinto l’Hammett Prize, dopo scrittori come Elmore Leonard, Margaret Atwood, George Pelecanos e Stephen King.