Recensione: “Yono-Cho”

Recensione di Silvia Signaroldi.

Yono-cho
di Vittorino Andreoli
Rizzoli

YONO-CHOCerto che come psichiatra deve averne viste e sentite di tutti i colori, per riuscire a scrivere un libro così pazzesco, nel vero senso del termine…
Comprai il libro ma non lo lessi subito, ma sono convinta che se lo avessi letto allora non ne avrei colto l’impressionante odierna attualità, e magari me ne sarei dimenticata…
La prima edizione è infatti del 1994, e non si parlava ancora di femminicidio, ma la storia, pur romanzata, fantastica ed irreale, sembra costruita leggendo nella testa di chi è convinto che una donna sia una proprietà, quelli che picchiano ed ammazzano le loro donne, e nella testa di quelle donne che, soggiogate, scambiano per amore tutto questo orrore: “Sapere di essere necessari a una persona ha un effetto straordinario, riesce a dare un’identità, sicurezza anche nel pericolo di essere maltrattati”

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