Rassegna stampa Fazi

La LibreriaFahrenheit 451 vi segnala una rassegna stampa relativa alle ultime uscite Fazi Editore:

11 gennaio 2015

«Quando lavori a un romanzo sei solo, sul set di un film non succede mai»
Elizabeth Strout

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«La storia ha ritmo, colpi di scena, la scrittura ha una densità psicologica altissima. Come nei romanzi tradizionali più riusciti, l’ambiente e i personaggi di contorno sono la proiezione e la cassa di risonanza della protagonista»

Luca Mastrantonio

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3 gennaio 2015
«Per chi, in Italia, non ha ancora avuto l’opportunità di leggerla in originale sarà una magnifica scoperta»
Roberto Bertinetti

4 gennaio 2015


«Uno di quei capolavori che ogni tanto vengono a consolarci dal passato»
Rossella Martina

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11 gennaio 2015

La luce in fondo al garage

«La luce che si spalanca nel finale è così forte e insperata da ribaltare le impressioni nebulose dell’incipit e le atmosfere cupe del testo. Giusta la scelta di una lingua meditativa e laboriosa, che accompagna i pensieri come un basso continuo»
Matteo Giancotti

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11 gennaio 2015

“Loro contro noi?
No, noi siamo loro”

«La satira non è un insulto, è un modo di relativizzare le certezze, le opinioni, le ortodossie. Quello che noi continuiamo a chiamare censura è soprattutto la tirannia dell’unico. Il racconto di guerra di questi giorni maschera l’orizzonte e occulta le gravi questioni e le responsabilità»
Christian Salmon

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10 gennaio 2015

«Hamsun compone una sorta di Ecclesiaste laico, testimoniando l’attaccamento alla terra e al qui-ed-ora come unico valore realmente universale»
Angelo Petrella

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15 gennaio 2015

«È un testo che sembra provenire da un oltre, come se gli eventi trascorsi fossero fiamme lontane, non più in grado di bruciare. Lo stile è una piuma elegante che accarezza la vita ferita. Il vecchio maestro da tutti emarginato resta sé stesso ma reclina il capo in una suprema accettazione»
Eraldo Affinati
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3 gennaio 2015

La rivoluzione francese:
la cosa più sorprendente e interessante accaduta nella storia universale
«Costruito con grande accuratezza documentaria su carte e testimonianze originali, il lavoro ha richiesto quasi vent’anni per arrivare alla pubblicazione. Ma l’evidente retroterra di documentazione esalta la velocità del racconto, di piglio decisamente cinematografico»

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