“I donatori di sonno”
di Karen Russell
(SUR)
Ecco come lo ha descritto Stephen King:
«I donatori di sonno è una storia costruita meravigliosamente. [..] Quella che mi ha entusiasmato è la fluidità con cui si intrecciano diversi temi ad altissima tensione: il primo è il senso di colpa di chi sopravvive, il secondo è il dilemma morale della donazione forzata, il terzo è il sottotesto della storia, in cui il diffondersi dell’insonnia a partire dal Paziente Zero ricorda il diffondersi dell’AIDS. E il tutto è trattato con mano delicata e sicura… Questa è veramente roba grossa».
Avvincente, profondo, ricco di inventiva e di richiami all’attualità, I donatori di sonno è la lettura perfetta per iniziare in bellezza il nuovo anno, il libro giusto per tutti i fan del maestro del terrore, ma anche a chi ha amato i racconti fantastici di Shirley Jackson e George Saunders, e le atmosfere dark del cinema di Tim Burton.
Gli Stati Uniti sono afflitti da un’epidemia di insonnia così forte da essere letale. Trish, sorella di una delle prime vittime, lavora per un’associazione non-profit che effettua trasfusioni di sonno: è stata lei a trovare Baby A, l’unica donatrice universale finora conosciuta, una neonata il cui sonno purissimo non causa mai crisi di rigetto nei pazienti; ma mentre la ricerca di donatori continua senza sosta, il padre di Baby A è sempre più riluttante a sottoporre la figlia ai prelievi. Quando dal sonno di un donatore sconosciuto si scatena un’infezione di orribili incubi, Trish dovrà prendere una decisione difficilissima.
Benvenuti nel mondo di Karen Russell, narratrice che sa mescolare in dosi perfette il reale e il surreale, la psicologia e la fantascienza, l’horror e la satira sociale; stregati dalla sua scrittura attraversiamo questa storia con meraviglia e inquietudine come avviene nei sogni più intensi, scoprendo con quanta potenza la letteratura può toccare temi (il trauma della malattia, la paura del contagio e la gestione della cura, la responsabilità individuale verso il bene collettivo) che se ci sembrano attualissimi oggi – questa novella è stata scritta dieci anni fa – è perché troppo spesso dimentichiamo che sono eterni.
«Una delle voci più originali della narrativa americana di oggi. E una delle migliori». —National Public Radio