“Il porto di Marsiglia”
di Albert Londres
(Abbot)
L’autore, vagabondando tra le strade del porto di Marsiglia, racconta delle moltitudini di persone che lo percorrono e lo vivono, disegnando con grande efficacia un affresco di colori, odori e rumori relativi alle diverse etnie dei suoi frequentatori ed abitanti. Sembra quasi che Marsiglia sia un organismo vivente che ingloba gente di tutti i tipi: chi è in attesa di partire per terre lontane ed esotici porti, chi arriva da tutte le parti del globo, magari spinto dalla fame o dalla guerra.
Queste brevi storie sono scritte da un attento osservatore – che spesso è un pietoso testimone delle altrui miserie – vagabondo anch’egli per motivi diversi in varie parti del mondo.
Lo stile e l’efficacia narrativa ricordano il Dickens degli “Sketches by Boz”, quando descrive l’ambiente umano di Londra. Pur essendo stato scritto nel 1927, il racconto delle migrazioni e delle miserie ivi elencate è di sconcertante ed amara attualità.
Danilo Tagliaferri