La libreria Fahrenheit 451 vi consiglia:
“Il paravento di lacca. I casi del giudice Dee”
di Robert van Gulik
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Su un prezioso paravento di lacca una scena è stata misteriosamente alterata: un uomo sta pugnalando la sua amata. Allucinazione o destino inesorabile? Un inspiegabile suicidio, amori illeciti, il piano criminale di un astuto ladro, frodi e imbrogli finanziari si intrecciano alla vicenda e ribaltano le indagini.
Per risolvere l’intricato caso, Dee e il suo assistente si mescolano a una banda di malviventi e si fingono rapinatori: il fine intuito, l’audacia e la capacità di sintesi del giudice gli permettono di andare oltre le ipotesi più immediate e sciogliere l’enigma.
Una detective story di grande modernità, che pure ci trasporta in modo magistrale nel cuore della Cina antica.
Robert van Gulik (Olanda, 1910-1967) è considerato lo scopritore del giallo cinese. Trascorre l’infanzia a Giava, si specializza in sinologia all’Università di Leiden e, dopo aver conseguito il dottorato in Filosofia a Utrecht, intraprende la carriera diplomatica in India, Cina, Giappone, Malesia, in Africa e negli Stati Uniti. Tornato in Cina nel 1943, sposa una ragazza di una nobile famiglia di mandarini. “Un uomo occidentale con il cuore orientale”: fine sinologo e scrittore, calligrafo, musicista e antropologo, conosce alla perfezione varie lingue occidentali, asiatiche e africane. Oltre ai suoi numerosi romanzi gialli, ha lasciato alcuni importanti studi sulla civiltà cinese tra i quali Erotic colour prints of the Ming period e La vita sessuale nell’antica Cina (Adelphi).