La Libreria Fahrenheit 451 vi consiglia:
“Inventario della casa di campagna”
di Piero Calamandrei
(Edizioni di Storia e Letteratura)
Nel dicembre 1941 il giurista e politico Piero Calamandrei invia ai suoi amici, come dono di Natale, il libriccino L’inventario della casa di campagna, all’epoca pubblicato da Le Monnier in trecento copie fuori commercio. A oltre settant’anni di distanza, le Edizioni di Storia e Letteratura rimandano in stampa l’Inventario, in edizione anastatica e con l’introduzione di Silvia Calamandrei. Scritto tra l’agosto 1939 e l’estate 1941, nel pieno della tragedia della guerra mondiale, l’Inventario è il tentativo di Calamandrei di recuperare un tempo diverso, il tempo della gioventù e della speranza, dominato da figure familiari e luoghi cari (Montauto, Montepulciano), tra micologia e mitologia intima. Non lontano dalla passione civile che avrebbe animato lo scrittore e il politico Calamandrei, il ricordo del bambino Piero detta questo “diario verde” nel momento in cui l’uomo sta facendo i conti con quei sogni di giustizia, quelle speranze di pace a cui ora guarda con disincanto.
«In questo libro la patria trova la sua lingua, quella che ispirava a Iris Origo, nella sua lettera di ringraziamento all’autore dell’Inventario, l’idea che “in certe forme di letteratura, la lingua faccia parte del paesaggio che descrive“. E questa patria non ha nulla della pesantezza di una ideologia: è insieme una terra interiore e un paesaggio, una stessa misura che accarezza le cose e ordina il pensiero». Christophe Carraud