Recensione: “Quando una donna diventa un lago”

“Quando una donna diventa un lago”
di Marjorie Celona
(Bollati Boringhieri)

celonaCapodanno 1986. A Whale Bay scompare Vera Gusev dopo aver telefonato alla polizia segnalando la presenza di un bambino solo nel bosco, nei pressi di un lago ghiacciato. Iniziano le ricerche da parte della polizia rappresentata dall’agente Lewis che, da subito, non crede nella morte accidentale della donna. I sospetti sono indirizzati soprattutto sul marito, il tormentato Danny, ma questa storia finisce per coinvolgere sette persone: Danny, Leo ed i suoi figli (Jesse e Dmitri), l’ex moglie Evelina e lo stesso Lewis.
L’autrice fornisce gradualmente gli elementi narrativi, sicché non viene mai meno le tensione e la curiosità del lettore per questa storia di genitorialità disfunzionale e dei traumi da essa derivanti, narrata con stile asciutto e spietatamente lucido. Buon romanzo che va oltre gli schemi del giallo tradizionale.

Danilo Tagliaferri

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