Un libro che proietta il lettore nel mondo di Michael Cimino.
“L’ultimo giorno di Jim Loney”
James Welch
(Mattioli 1885)
Jim Loney è un sangue misto. Respinto dal padre bianco e incapace di riscoprire le origini della madre nativa americana, Loney è estraneo a entrambe le comunità e conduce un’esistenza solitaria in una cittadina del Montana. Preda di sogni inquietanti, Loney è perseguitato dalle visioni di un nero uccello di malaugurio. Nonostante i suoi tormenti, Jim è un giovane gradevole e non fatica a conquistarsi l’affetto di coloro che lo circondano, non riuscendo tuttavia a ricambiare le offerte di amicizia e di amore. Rhea, la sua ragazza, non può consolarlo e Kate, sua sorella, non riesce a farsi strada nel suo mondo. Si ritrova così costretto ad affrontare un viaggio interiore che potrebbe condurlo o alla scoperta di sé o all’autodistruzione.
James Welch (1940-2003) è uno dei più importanti scrittori di origine nativo americana. Oltre a questo romanzo è autore di Winter in the Blood e Fools Crow, per i quali ha ricevuto rispettivamente il Los Angeles Times Book Prize, l’American Book Award e il Pacific Northwest Boksellers Award. Welch è stato anche autore di saggi e poesia. Dopo aver frequentato le scuole nelle riserve dei Piedi Neri e di Fort Belknap in Montana, si è laureato presso l’Università del Montana studiando scrittura creativa con il poeta Richard Hugo.
